LE REAZIONI. MONDO POLITICO DIVISO TRA I TIMORI PER LA TENUTA DEI CONTI PUBBLICI E IL DESIDERIO DI UN NUOVO PATTO FISCALE
E’ intorno al fisco , più che intorno ai temi divisivi dell’euro e dell’Europa, che il centrodestra rinvigorito dal risultato dei ballottaggi si ritrova in perfetta sintonia.
La proposta di una flat tax al 25% elaborata dall’Istituto Bruno Leoni e illustrata domenica sul Sole 24 Ore da Nicola Rossi raccoglie il plauso di tutti, da Forza italia al Carroccio, passando per i centristi. Ma lascia più che freddi Pd e Cinque Stelle.
“Siamo contenti che la strada che la strada che abbiamo aperto sin dal 1994 con il professor Martino adesso sia seguita da bravi ricercatori: meglio tardi che mai “, punge il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta. L’adesione “politica”, però, è totale : “La flat tax è stata sempre nei programmi del centrodestra, l’ho rilanciata io tre o quattro anni fa e l’ha fatto anche Matteo Salvini: scoprire l’acqua calda non è un grande esito”. Anche il “minimo vitale”, per Brunetta, non è una novità: “Si chiama imposta negativa, Milton Friedman, sempre nel programma di Forza Italia”.
Che sia questa la riforma fiscale ideale del centrodestra lo dimostra il convegno “Diamoci un taglio: flat tax, una riforma equa e sostenibile” promosso domani in Senato da Altero Matteoli (Fi) e Gaetano Quagliariello (Idea). E’ il terzo appuntamento organizzato dalle fondazioni che i due senatori presiedono – “Libertà per il Bene Comune” e “Magna Carta” – per favorire il confronto nel centrodestra sui principali temi dell’agenda politica.
“Correttamente declinata – affermano – la flat tax può rappresentare un tema unificante per il centrodestra e una ricetta rivoluzionaria e sostenibile per proporre agli italiani un nuovo patto fiscale a fronte di un fisco oggi farraginoso e rapace”. Matteoli e Quagliariello ne discuteranno con il governatore ligure Giovanni Toti (tra i principali fautori dell’abbraccio tra Fi e Lega), con Giancarlo Giorgetti del Carroccio, con Raffaele Fitto e con Guido Crosetto (Fdi).
Entusiasta Stefano Parisi di Energie per l’Italia: “Finalmente una proposta organica di ristrutturazione del nostro sistema fiscale, semplificazione e riduzione della progressività. Una proposta non finanziata a debito ma condizionata a una forte riduzione della spesa pubblica. #25xtutti offre uno stimolo a chi vuole diventare ricco, generare benessere, e nello stesso tempo liberare risorse per aiutare chi non ce la fa”. Parisi chiede a tutto il centrodestra “di fare propria questa proposta”: “Se fossimo tutti d’accordo avremmo un chiaro obiettivo da realizzare nel corso della prossima legislatura”.
Dal Pd il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, è invece critico: “Sarebbe un’idea strepitosa se la Repubblica dovessimo fondarla domattina e non avessimo debito. Ma qui il problema serio è la tenuta dei conti pubblici. Se si decide di applicare un regime di questo tipo, nell’anno in cui si fa l’operazione, non avendo contezza degli effetti indiretti di una riduzione delle imposte, si possono contabilizzare solo i dati oggettivi. Dunque si riduce il gettito, ma il debito pubblico va finanziato”.
Boccia tiene comunque a chiarire la sua contrarietà personale a qualsiasi flat tax: “Un’imposta uguale per tutti è semplicemente sbagliata, perchè io penso che ogni tributo debba cagionare il medesimo sacrificio a ogni contribuente”. La progressività per deduzione non lo convince: “Dipende da come è costruita. Ma anche questo aspetto obbligherebbe a un pesante finanziamento nel breve termine. E’ il finanziamento del debito che non ci consente salti nel buio”. A esprimere riserve sulla flat tax è anche Alessio Villarosa, deputato M5S: “E’ indubbiamente una semplificazione utile e una proposta interessante, ma serve un’analisi accurata dell’impatto sui conti pubblici. E occorre essere certi che ci si muova nel pieno rispetto dell’art. 53 della Costituzione, ovvero che il sistema tributario resti informato a criteri di progressività”. Nel programma del Movimento, proprio per la discussione sul blog, si ragiona su altro: “Intervenire su scaglioni Irpef e detrazioni per sgravare i redditi medio-bassi. E usare la leva fiscale per incentivare comportamenti virtuosi, per esempio in campo ambientale, e disincentivare quelli non virtuosi”.
Manuela Perrone
(Sole 24 Ore, 27 Giugno 2017)