“Nel 2011, l’otto novembre, la Camera dei Deputati approvo’ il Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato con 308 voti, 8 in meno della maggioranza assoluta. Oggi il Senato ha approvato lo stesso provvedimento con appena 142 voti, 19 in meno della maggioranza assoluta. Quorum in entrambi i casi non richiesto. Nel 2011, il fatto divento’, sotto la spinta dell’opposizione di sinistra e dell’allora Capo dello Stato Napolitano, il pretesto per chiedere e, purtroppo, ottenere le dimissioni di Berlusconi. Oggi, la questione, ben piu’ grave sul piano dei numeri, non fa alcun rumore”. Lo afferma in una nota il senatore di Forza Italia, Altero Matteoli. “L’episodio e’ in se’ significativo di come in politica si utilizzi la regola non scritta, ma imperante, dei due pesi e due misure. Ed e’ significativo di quanto adesso possano rivelarsi pericolose le mistificazioni e le bugie, in vista del decisivo referendum costituzionale, con cui Renzi prova a esaltare i presunti guasti del bicameralismo perfetto – aggiunge -. Ma oggi, per fortuna, qualcuno autorevole ha cominciato a accorgersi che Renzi bluffa teso, come e’, solo a salvare la poltrona, leggi Financial Times, che smonta la sua riforma costituzionale, smentendo che Camera e Senato approvino un non sufficiente numero di leggi”.