L’ex ministro Matteoli: “Siamo in grado di rilanciarci da soli”
“Non ho capito di che si tratta. Cosa dovrà fare Stefano Parisi? Lei l’ha capito?”.
Senatore Altero Matteoli, Berlusconi ha chiesto a Parisi di fare una relazione sullo stato di salute (pessimo) di Forza Italia e di rilanciare l’area dei moderati sulla base di un nuovo programma politico.
“Ah si? Mi era sembrato in un primo momento che Parisi avesse il “solo” obiettivo di candidarsi a premier”.
Una cosa alla volta: prima dovrà rilanciare il partito dei moderati e aprire alla società civile sulla base di un manifesto politico.
“Intanto Forza Italia ha dirigenti e una classe politica in grado di fare una ricognizione esatta dello stato di salute del partito. E anche di esprimere un programma all’altezza della nuova situazione economica e sociale. Noi lo sappiamo fare, anzi sappiamo farlo meglio. E questo senza nulla togliere a Parisi. Sono felice che ci sia pure lui a fare il lavoro che serve a rilanciare Forza Italia”.
Veramente lei non sembra proprio felice.
“Conosco Parisi da quando era direttore della Confindustria. E’ persona capace ma non mi piacciono le decisioni calate dall’alto. Questo io l’ho detto espressamente a Berlusconi alla riunione della scorsa settimana. Io sono abituato a dire quello che penso e non a nascondermi dietro un dito. Siamo un partito liberale e ognuno esprime le proprie idee. E dico che non ho capito questa scelta di Parisi come se non esistesse un gruppo dirigente”.
Sembra che l’obiettivo di Berlusconi per mano di Parisi sia liquidare Forza Italia che considera una ditta fallita.
“Forza Italia non è fallita e non è liquidabile. Può perdere voti ma non è liquidabile”.
Comunque Berlusconi continua a decidere da solo.
“Che decida da solo è un suo diritto e un suo dovere avendogli dato noi la delega a farlo. Ma a volte non è chiaro quale sia la linea politica che non può cambiare ogni sei mesi. Ad esempio Parisi dice che è giusto che l’Europa sia rigida. E’ la stessa cosa che ha detto Monti che è stato il premier peggiore della storia repubblicana. Ma noi non avevamo un’idea diversa sulla rigidità dell’Europa? E con la Lega cosa facciamo? Ne facciamo a meno? Non sono entusiasta di come si sta comportando Salvini, ma non credo che qualunque tipo di coalizione verrà messa in piedi potrà competere e vincere senza la Lega. In Liguria ad esempio non avremmo vinto”.
Se dovesse vincere il NO al referendum sarà necessario fare un governo di unità nazionale per fare la legge elettorale?
“Esamineremo questa ipotesi per fare la legge elettorale e anche la legge di stabilità, ma quando Parisi dice che Renzi può rimanere io non sono d’accordo. Comunque sono discorsi prematuri, così come è prematuro parlare di candidati premier”.
Insomma il “Papa straniero” non le piace?
“Qui non c’è nè il Papa nè lo straniero. Berlusconi nell’ultima riunione ci ha detto: “Tutti voi avete un incarico, facciamo lavorare Parisi”. Va bene: “Vediamo cosa partorisce di buono. Non ho preconcetti, ma io dirò sempre la mia opinione. E dico che Fi non è all’anno zero”.
(La Stampa, 27/07/2016)