(Intervento del senatore Altero Matteoli su incidente ferroviario in Puglia)
La ringrazio, signor ministro, per aver accolto prontamente l’invito, rivoltole da più parti e in particolare, mi preme dirlo, dalla Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni che mi onoro di presiedere, a svolgere un’informativa sul disastro ferroviario accaduto ieri mattina in Puglia. Al di là dell’appartenza politica di ciascuno di noi, credo che bisogna dare atto a lei e al governo degli interventi rapidi e efficaci realizzati subito dopo l’incidente.
Comprendo perfettamente che non sarebbe stato possibile dopo ventiquattr’ore potere disporre con esattezza di tutte le informazioni sull’incidente né soprattutto avere contezza delle cause che hanno determinato questo tragico scontro frontale tra due convogli.
Ma anche dalle sue parole, signor Ministro, si evince che qualcosa non ha funzionato nel sistema di sicurezza della tratta ferroviaria interessata. Arrivare a fare totale chiarezza è quindi doveroso per le vittime, per i loro familiari e per far sì che tali accadimenti si possano evitare in futuro. Non ho dubbi che la verità sarà acclarata ma, anche per l’esperienza che ho potuto maturare sul campo, mi permetto di consigliarle di stare all’erta, di controllare con la massima attenzione l’evolversi delle indagini stimolando gli investigatori a fare presto e bene.
Oggi aprendo i giornali, però, sembrerebbe dai titoli dei maggiori quotidiani italiani che l’unico colpevole del disastro sia il binario unico!! Si privilegia purtroppo, anche in questa tragica circostanza, il sensazionalismo, la ricerca immediata di un colpevole e lo si trova in modo del tutto arbitrario e incredibile per offrirlo velocemente all’opinione pubblica. Stavolta è il turno del binario unico e ovviamente di tutta la classe politica del Paese incapace di non aver saputo spendere oculatamente i soldi pubblici, non realizzando il doppio binario in tutta Italia e una rete ferrata moderna.
Ora è del tutto chiaro, direi palese, che le cose non stanno in questo modo. Per fortuna, gli stessi giornali che sbattono in prima pagina il colpevole “binario unico”, poi riportano in modo più corretto la realtà. E la realtà dice che su circa 16.600 km di rete ferroviaria, circa 9.100 km sono a binario unico e 7.500 circa a doppio binario. Poi ci sono le cosiddette reti regionali ex concesse, all’80% a binario unico.
Allora, se questa è la realtà infrastrutturale ferroviaria e se davvero il colpevole fosse il binario unico, tragedie come quella pugliese se ne dovrebbero contare a centinaia. Per fortuna così non è. E non lo è perché, come ci spiegano i tecnici del ramo, binario unico non è sinonimo di insicurezza. Il doppio binario non offre maggiori garanzie di sicurezza ma maggiore capacità di traffico ferroviario. Sul 100% della rete gestita da RFI sono installati, infatti, i più moderni sistemi di sicurezza che riescono a impedire incidenti come quello accaduto in Puglia. Ci sono, invece, brevi tratti di rete regionale che non hanno ancora installati sistemi moderni di sicurezza e che operano con meccanismi antidiluviani, come l’uso del telefono, con cui comunicano capi stazione e macchinisti. A quanto pare e lei lo ha confermato oggi la tratta dove è accaduto il disastro ricade in quest’ultimo caso ed è evidente che qualcosa non abbia funzionato nella comunicazione tra macchinisti e capi stazione. Ogni sforzo deve preliminarmente essere diretto a scoprire cosa e perché non abbia funzionato, ancor prima di risalire a eventuali responsabilità personali di qualche addetto.
Assumere il disastro della Ferrotramviaria di Bari per gettare la croce addosso alla politica, alle sue inefficienze, ai suoi sprechi mi pare improprio e demagogico e soprattutto non serve a evitare il ripetersi di simili tragedie. Questo, voglio dirlo con chiarezza, non significa assolvere tutto e tutti o scaricare responsabilità. Voglio semplicemente dire che di fronte ad un disastro che ha fatto tante vittime e feriti bisogna agire con razionalità evitando di buttarla in facile caciara, come purtroppo avviene sempre più spesso.
Allora credo che bisogna intensificare da subito l’attenzione e lo sforzo finanziario per tappare le falle nei sistemi di sicurezza adeguandoli nei tempi più rapidi alle più moderne tecnologie e di pari passo cercare, in ogni modo, di ammodernare la rete ferroviaria secondaria che, specie in alcune aree del Meridione, risulta fatiscente e inadeguata.
Quello del trasporto ferroviario regionale è indubbiamente la questione centrale che va affrontata. Lei oggi ha voluto sottolineare che il governo di cui fa parte ha invertito la tendenza del passato. Vede ministro, del numero di stanziamenti di risorse sulla carta o di risorse che spesso si spostano da un capitolo all’altro, o che vengono recuperate perché non spese prima, o che all’ultimo momento vengono dirottate su altre scelte magari a causa di emergenze di altro tipo, di finanziamenti che non si tramutano in vere realizzazioni, si potrebbero scrivere più volumi. Ciononostante, qualora l’inversione di tendenza di cui lei ha parlato dovesse realmente essere coronata da fatti tangibili ossia da realizzazioni infrastrutturali, noi gliene daremo volentieri atto perché riteniamo, da forza di governo quale siamo stati e vogliamo tornare ad essere, che il Paese e l’interesse dei cittadini vengono prima di tutto.
Detto questo e ritornando al binario unico, far credere in maniera semplicistica che era possibile e necessario realizzare il doppio binario dappertutto, la trovo una boutade che serve solo a fare confusione, gettare discredito e allarmare i cittadini.
Vorrei, in conclusione, confermare al ministro e al governo che la Commissione che presiedo è pronta a offrire il suo contributo e la sua attività all’esecutivo e al Ministero da lei diretto per ogni intervento utile a migliorare l’infrastruttura ferroviaria.
In ultimo, desidero far giungere il nostro cordoglio ai familiari delle vittime così duramente colpiti, un augurio di pronta guarigione ai feriti e un grazie ai soccorritori che ancora una volta svolgono con impegno e grande professionalità il loro lavoro. Un grazie anche ai tanti volontari e a quanti, in una gara di solidarietà encomiabile, hanno donato il sangue per salvare tante vite.