“E’ innegabile il tentativo di veicolare attraverso la legge Cirinnà, sulla quale aspettiamo un parere anche della Corte Costituzionale, il pensiero unico non condiviso dalla maggioranza degli italiani rispetto al quale riconoscere il diritto all’obiezione di coscienza diventa un atto doveroso e una necessità di testimonianza libera e democratica”. Lo afferma il senatore di Forza Italia Altero Matteoli.
“Dopo il condivisibile annuncio di Alfio Marchini di non avere intenzione di celebrare nozze gay in caso di elezione al Campidoglio – aggiunge Matteoli – e l’intervento del sindaco di Pontremoli (Ms), Lucia Baracchini, che sollecita l’obiezione di coscienza per i primi cittadini, indignano le posizioni assunte dalla sinistra che confermano la sua atavica intolleranza verso i principi liberali garantiti dalla Costituzione”.
“Quindi, né la posizione assunta dal ministro Boschi né le ‘minacce’ della Cirinnà, secondo la quale se un sindaco si rifiuta di celebrare le unioni civili è passibile di omissione di atti d’ufficio, impediranno – conclude – la via dell’obiezione di coscienza che resta un fondamentale diritto” .