di Altero Matteoli – Caro Direttore, non nascondo di essermi speso per confermare la coalizione di centrodestra anche a Roma ma de-vo riconoscere che la semplificazione del quadro politico, cui si è pervenuti, è un bene in sé e favorisce la scelta degli elettori. Alfio Marchini, è utile ricordarlo, era l’ori-ginaria opzione di Silvio Berlusconi, con-fermata poi da varie consultazioni sul territorio. Si sono persi due mesi per le note indecisioni di Giorgia Meloni, basta rileggere le sue dichiarazioni. Ora Forza Italia ri-prende il suo ruolo centrale, uscendo da una certa subalternità in cui si era cacciata. L’operazione politica di Roma rappresenta anche una sorta di opa sui voti e sui dirigenti moderati che non si sentono rappre-sentati dal renzismo e dal dilagante populi-smo. Inoltre, Forza Italia ritorna attrattiva verso le donne e gli uomini di destra che
non vogliono scivolare su posizioni margi-nali. In tal senso, è significativo che France-sco Storace e molti altri ex An stiano dialo-gando con noi con il comune obiettivo di rafforzare l’alternativa al Pd. Le ultime e fantasiose accuse a Berlusconi su un accor-do sottobanco con Renzi testimoniamo un certo nervosismo di Salvini e Meloni. In effetti, si tratta di pura propaganda. Nella sto-ria repubblicana – bisogna sottolinearlo nessuno si è speso come Berlusconi per arginare la sinistra impedendo agli eredi del Pci di andare al potere. Se nel 1994 non avesse deciso con coraggio di scendere in campo, quasi certamente, il Paese sarebbe caduto in mani comuniste. Di conseguen-za, la Lega sarebbe rimasta prigioniera dell’ impraticabile rivendicazione secessio-nista, mentre Giorgia Meloni, per esempio, come tanti altri politici provenienti dalla destra, sarebbe rimasta ai margini. Se non si vuole avere ‘riconoscenza’, merce intro-
vabile in politica, almeno bisogna essere lucidi. 11 centrodestra ha vinto più volte in Italia grazie ad un forte partito moderato, alla Lega e alla destra politica. Una propo-sta politica di ispirazione lepenista, che non dialoga con i moderati, ha invece zero possibilità di arrivare alla guida del Paese e poche speranze di incidere anche a livello locale. La recente storia francese lo testimonia in modo palmare. L’obiettivo di ri-fondare un centrodestra vasto e coeso per tornare a guidare l’Italia deve quindi resta-re prioritario. Auspico che gli amici della Lega e di Fratelli d’Italia affrontino questa tornata elettorale con spirito costruttivo senza pregiudicare il solido rapporto avuto in questi anni con gli alleati. Le scelte per Roma sono importanti, ci mancherebbe al-tro, ma non vanno drammatizzate per non condizionare negativamente le altre realtà dove siamo alleati e il futuro comune.
Tratto da “il Messaggero”