Giorno – Carlino – Nazione – Intervista ad Altero Matteoli – Lega contro FI Matteoli: Salvini non è il leader – Matteoli: alleati o Renzi dura 30 anni. «Ma Salvini non è il nostro leader» «No ai diktat, serve una mediazione. CasaPound? Irrilevante»
SCELGO BERLUSCONI «Il problema non è l’età IL Milan andrebbe meglio con Capello invece di Inzaghi»
di Antonella Coppari •Non l’imbarazza l’alleanza con CasaPound?: «Tanto non dettano loro il programma». Non l’imbarazza il fascio-leghismo: «Siamo seri: i fascisti non esistono da 70 anni». Ma l’imbarazza, e parecchio, avere Salvini come leader: «Sarei molto lieto di fare un accordo con la Lega ma avrei difficoltà se il mio leader fosse Matteo. Non apprezzo il suo linguaggio, anche se certe parole oramai le usano alle elementari, e trovo inaccettabili i toni che usa verso di noi», avverte Altero Matteoli, ex An e titolare di Fi per il tavolo delle regionali.
Si dovrà abituare all’idea se il Carroccio prenderà più voti di Forza Italia.
«Nel 2001 Casini e Fini sfidarono Berlusconi così: ‘Sarà il leader chi prende più voti’. Gli elettori premiarono il nostro leader».
Sono passati 14 anni: FI arranca e Berlusconi va per gli 80 anni.
«Il problema non è l’età. Prendiamo il Milan: hanno messo il giovane Inzaghi a fare l’allenatore ma sono convinto che se sceglievano Capello, che ha 69 anni, qualche punto in più i rossoneri l’avevano».
Salvini vi avverte: o condividete le sue proposte o peggio per voi.
«Il problema non sono le sue proposte, anche perché alcune sono condivisibili. E inaccettabile il modo in cui lancia il diktat: noi non l’abbiamo mai fatto. Anche quando FI era fortissima siamo stati sempre concilianti. Berlusconi ha sempre ragionato, ha cercato di trovare accordi».
Spera ancora nell’alleanza con la Lega?
«Sì, certo. Se troviamo un punto di mediazione. Questa è la differenza tra Salvini e noi».
Lui, però, riempie le piazze. Al netto dei diktat, le crea problemi allearsi con una Lega che ha manifestato con Casa-Pound?
«No. Intanto, perché il movimento ha sempre avuto due facce: quella che in Lombardia o in Veneto sparava a zero, e quella che a Roma votava tutto quello che doveva votare. Detto questo, non sarà CasaPound a dettare il programma».
II Mattinale, l’house organ di Brunetta, afferma che Salvini vuole portare il centrodestra ad una corsa pazza con i fascisti.
«È sciocco pensare ancora di dividere la politica tra fascisti e comunisti. Io non mi sono sentito fascista nemmeno quando ero nel Msi. È assurdo parlare oggi di fascismo come lo è dire che Renzi vuole instaurare una dittatura».
Di sicuro, Salvini fa una partita di opposizione.
«Ha cercato di privilegiare il risultato della Lega fregandosene della coalizione, e questo è legittimo. Ora però si arriva al redde rationem perché c’è il Veneto, ci sono le regionali e lui sa che da solo può avere un risultato buonissimo ma fine a se stesso. Deve mettere da parte gli ultimatum e dare una mano a ricostruire il centrodestra: in caso contrario, garantisce a Renzi 30 anni di governo».
Perché un pezzo di quelli che hanno condiviso con lei l’esperienza di An adesso guarda a Salvini come leader?
«Chi sta andando con Salvini era già andato via da Forza Italia. La Saltamartini era andata con Ncd, Moffa era andato con Fini. Di quelli che erano restati con Berlusconi non ci è andato nessuno».
Siete più coerenti?
«Quando uno cambia con facilità poi continua a cambiare.
Berlusconi vuole chiudere FI?
«Non mi risulta».