Da tempo, nel centrodestra, ci stiamo leccando le ferite per la diaspora che ci ha disperso in mille rivoli. Ora, però, è arrivato il momento di reagire e di restituire al Paese un fronte alternativo alla sinistra, efficiente e competitivo. È necessario avere una linea politica chiara che non lasci ai nostri elettori l’impressione di un accordo con la sinistra. Purtroppo nell’immaginario collettivo è passata questa tesi, sicuramente anche per colpa nostra, ma fin dall’inizio l’intesa che aveva legato il Presidente Berlusconi con il premier Matteo Renzi era legata esclusivamente alle riforme, non all’attività di governo. Ora è il momento di recuperare i nostri valori, che restano validissimi e meritano di essere rappresentati in Parlamento. Dobbiamo batterci fino all’ostruzionismo per evitare che passi il provvedimento sulle banche popolari, che colpirebbe le attività creditizie; il governo Renzi sta per varare delle norme che attaccano le professioni e gli artigiani, noi dobbiamo batterci affinché questo non accada; infine, dobbiamo pungolare l’esecutivo affinché adotti finalmente delle misure più incisive per garantire la sicurezza ai cittadini. Poi, naturalmente, c’è la questione della ricomposizione della coalizione, perché solo unendo tutto il centrodestra si può tornare a vincere. Ma a questa è propedeutica una condotta politica senza tentennamenti, senza ambiguità, senza ipocrisie e senza continui cambi di linea. Basta. Il resto verrà da sé. Da oggi la chiarezza è il cardine su cui ancorare la nostra rinascita.
Altero Matteoli
Editoriale pubblicato su Il Tempo di oggi