6 marzo. “Gli investitori esteri sono molto attenti ai minibond perche’ la piccola-media impresa sana piace. C’e’ attenzione anche dagli Usa. Minibond necessari quindi per rimetterci al passo con gli altri mercati”. Lo ha detto Luigi Bertele’, della Direzione Terzo settore del Banco Popolare, che con la sua relazione ha aperto il convegno tenutosi oggi a Firenze dal titolo “Minibond strumento per finanziare la crescita delle Pmi”. Ad organizzarlo era la Fondazione della Liberta’ per il bene comune, presieduta dal senatore Altero MATTEOLI. Al centro del dibattito, appunto, i minibond, la forma di obbligazione societaria che a differenza di un comune mutuo, che viene erogato da un istituto di credito, viene sottoscritta da una vasta platea di investitori professionali. “Auspico la crescita dell’esperienza dei Minibond- ha aggiunto Francesco Bosio, direttore generale della banca di credito cooperativo di Cambiano- anche si rileva una complicazione data dalla storia imprenditoriale italiana tutta fondata esclusivamente sul credito bancario, una sorta di scetticismo da superare. Ma abbiamo fiducia”. Il convegno e’ poi proseguito con gli interventi di Leonardo Frigiolini, Ad di Unicasim, Giampaolo Pacini e Claudio Tongiani, presidente Fiorentina Sud Chianti. (Alp/ Dire)